Introduzione alla Grafologia

La grafologia si occupa dell’interpretazione della scrittura manoscritta, di interpretare quei segni che, tracciati nello spazio bianco del foglio, tanto possono raccontare di noi. E lo fa attraverso lo studio della relazione che intercorre tra scrittura e personalità. Al pari della voce, della camminata, del nostro modo di vestire e di essere, la nostra scrittura ci appartiene e rivela cose di noi. Ci accompagna lungo il corso della vita e registra, attraverso l’espressione del segno grafico, la nostra storia personale – esperienze, dolori, crescite, stati d’animo – divenendone un fedele testimone.

Il corso ha l’intenzione di fornire conoscenze di base per chi volesse accostarsi alla grafologia e approfondirne alcune tematiche (orari e programmi da concordare).

Paper Marbling a Roma (Tecnica Sumi-Nagashi)

Durata: Pacchetto da 4 lezioni, 3 ore ciascuna

E’ un metodo per disegnare su di una superficie acquosa ed imprimere il disegno su un foglio di carta.

Il nome marbling (marmorizzazione) deriva dal fatto che il risultato di questa tecnica produce sulla carta delle venature simili a quelle del marmo.

La tecnica tradizionale giapponese Sumi-Nagashi significa letteralmente inchiostro che galleggia: antica e semplice, produce degli effetti di colore inaspettati e molto interessanti.

Materiali Necessari:

  • Fogli di carta 100% cotone
  • Carragenina (Lambda è la migliore)
  • Inchiostri colorati (meglio quelli solidi cinesi) o Colori Acrilici
  • Pennelli da acquarello piuttosto grandi
  • Allume in polvere (rende più vivida l’impronta dei i colori sulla carta)
  • Acqua
  • Bacinelle più grandi dei fogli di carta
  • Fiele di bue o Sapone per piatti (surfattante)
  • Metilcellulosa (opzionale)
  • Colla da parati (opzionale)

Link utili:

Preparazione della carta artigianale a Roma

Durata: 3 lezioni da 3 ore ciascuna

Si tratta di un breve corso aperto a tutti dove si impara a fare la carta a mano con il metodo del setaccio. Una tecnica semplice per riciclare vecchi giornali, ritagli di carta, etc. e creare una carta personalizzata.

A seconda della lavorazione e del risultato si potranno ottenere carte interessanti da utilizzare per regali, rivestire quaderni, disegnare…

Materiali necessari:

  • Carta di giornale, scottex o carta igienica, fogli di quaderno, riviste, purchè NON sia carta patinata o lucida
  • Cornice di legno ed una retina (es.: zanzariera)
  • Contenitore
  • Frullatore o mortaio e pestello
  • Bacinella
  • Acqua
  • 2 cucchiaini di amido liquido (optional)
  • Spugna
  • Asciugamano
  • Ferro da stiro o asciugacapelli

Segni e Disegni: espressività e simbologia del segno e dello spazio grafico

Durata: Pacchetto da 12 ore, (4 incontri di 3 ore l’uno o 6 incontri da 2 ore)

Quanto rimane di noi oggi nelle nostre scritture? Quanto spazio questa società tecnologica lascia alla scrittura? Ha ancora un senso parlare di scrittura manoscritta oggi? La scrittura è una delle attività umane più complesse che coinvolge mente, corpo e psiche.

Il segno grafico è manuale, espressivo, simbolico, creativo, unico, formativo, profondamente umano!

Al contrario il segno digitale è anonimo, ripetibile, freddo e disumanizzante, viaggia in superficie e in direzione opposta alla complessità, bellezza e profondità dell’essere umano.

Il corso innovativo

Nasce: coniugando l’esperienza maturata come Grafologa Educatrice del gesto grafico con la formazione di Conservatrice dei beni culturali;

Prevede: attraverso un approccio intuitivo e sensoriale/corporeo, un percorso di conoscenza dei valori espressivi/simbolici della scrittura e di introspezione. Oggetto di lavoro sono immagini e scritture, gesti, segni e disegni. Si parte dalla pratica per arrivare alla teoria, e viceversa, dal fuori al dentro, dalla scrittura all’anima, in un circolare gioco di specchi dove tutto ritorna e parla di noi….ci parla;

Ha lo scopo di: recuperare il valore umano della scrittura manuale e, attraverso di essa, scoprire/riscoprire parti di noi, che vanno salvaguardate e difese;

Si articola in: 12 ore totali (4 incontri di 3 ore l’uno o 6 incontri da 2 ore) da concordare.

Materiali necessari:

  • carte di varia qualità
  • matite di varia morbidezza e colorate
  • penne di vario tipo e colore
  • pastelli a cera e a olio
  • gessetti
  • pennarelli
  • tempere e pennelli
  • nastri adesivi
  • scotch carta

Corso di Bookbinding a Roma (Rilegatura Leporello e Asa-No-Ha-Toji)

Durata: Pacchetto da 5 Lezioni, 3 ore ciascuna

I materiali sono forniti dallo studio.

Il bookbinding è la rilegatura di un libro o un taccuino. La tecnica di rilegatura Leporello deriva il suo nome da un personaggio del Don Giovanni di Mozart, il servo Leporello. Da allora si chiama così la rilegatura a “fisarmonica”. Asa-No-Ha-Toji è una tradizionale e antica tecnica giapponese di rilegatura simmetrica.
Al termine del corso ogni partecipante avrà realizzato 2-3 taccuini diversi usando carte pregiate di puro cotone.

Materiali necessari:

⦁ Cartoncino dello spessore di almeno 2 mm
⦁ Cutter e taglierini di precisione
⦁ Piccolo trapano da hobby (tipo Dremel) e punte
⦁ Colla vinilica e pennelli
⦁ Stracci di cotone e Scottex
⦁ Righello in metallo, matita e paletta in osso per piegare la carta
⦁ Guanti
⦁ Carta per foderare libri, carte marmorizzate
⦁ Carta di buona qualità per i fogli interni del taccuino
⦁ Ago e filo
⦁ Scotch carta
⦁ Schemi per la rilegatura
⦁ Forbici

Link utili:

Corso di Calcografia Livello 2 a Roma (Acquatinta, Ceramolle, Maniera allo zucchero, Lavis)

Durata: Pacchetto da 12 Lezioni, 3 ore ciascuna

Si tratta di tecniche calcografiche indirette che , come l’acquaforte, implicano l’azione dell’acido sulla matrice che può essere di zinco, rame, ottone o altri metalli abbastanza duri da sopportare la pressione del torchio durante la stampa di più copie.

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L’acquatinta a differenza dell’acquaforte, permette di ottenere delle campiture omogenee di colore, anziché i segni e le linee tipiche dell’acquaforte. Tradizionalmente si utilizza la colofonia, ma è altrettanto efficace e più semplice utilizzare la vernice acrilica spray.

La ceramolle o softground utilizza una cera che non si indurisce ma rimane vischiosa, caratteristica che consente di imprimere delle impronte (tessuti, foglie, etc.) sulla vernice, oppure di usare strumenti diversi dalle punte.
Per questo motivo la ceramolle consente maggiore libertà espressiva e pittorica.

La maniera allo zucchero o dell’inchiostro solubile. Si ottiene applicando con un pennello l’inchiostro solubile su una lastra preparata per l’acquatinta. Come con la ceramolle, si ottengono degli effetti pittorici molto interessanti.

Il lavis è un procedimento di morsura diretta. Sulla lastra viene passato un pennello intriso di acido. Questa operazione conferisce al metallo un aspetto granuloso, con effetti in stampa simili all’acquerello. Il lavis è chiamato anche acquatinta con morsura aperta.

Gli acidi che utilizziamo sono a basso impatto ambientale.
Per il rame e l’ottone usiamo il percloruro ferrico – Fe3Cl
Per lo zinco usiamo il solfato di rame pentaidrato – CuSO4 (H2O)5

Le stampe di matrici ottenute con queste tecniche calcografiche indirette sono di solito monocromatiche, ma è possibile inchiostrare la matrice con più colori ed inserire degli effetti cromatici con vari accorgimenti.

Materiali necessari:

⦁ Matrice in metallo
⦁ Acidi (Solfato di Rame o Percloruro Ferrico)
⦁ Vernice coprente per ceramolle + rullo per stenderla
⦁ Vernice blu da ritocco (colofonia in soluzione alcolica + blu di metilene)
⦁ Inchiostro solubile (50% zucchero, 50% inchiostro di china – Ricetta Hayter)
⦁ Nastro adesivo
⦁ Punte per incisione
⦁ Pennelli
⦁ Tarlatana
⦁ Stracci di cotone e Scottex
⦁ Paletta in plastica per inchiostrare
⦁ Guanti
⦁ Carta velina o pagine gialle
⦁ Altri materiali, all’occorrenza, per ottenere textures desiderate
⦁ Diluenti (VCA, Citronella, Limonene)
⦁ Torchio
⦁ Carta calcografica

Link utili:

Corso di Calcografia Livello 3 a ROMA (Maniera Nera o Mezzotinto, Bulino base)

Durata: Pacchetto da 10 Lezioni, 3 ore ciascuna

I materiali sono forniti dal laboratorio.

Si tratta di tecniche di incisione “diretta”, dove è la mano dell’incisore che opera direttamente sulla matrice attraverso degli strumenti appuntiti/affilati.
Dunque non servono le vernici per coprire la matrice nè gli acidi per le morsure.
La matrice metallica può essere di zinco, rame, ottone o altri metalli sufficientemente duri da sopportare la pressione del torchio durante la stampa di più copie.

La manieranera o mezzotinto è abbastanza delicata (le barbe sollevate dal berceaux sono sottili) e degrada progredendo con le stampe e sotto la pressione del torchio


Nel Bulino al contrario, le barbe devono essere rimosse, dunque la matrice che si ottiene è piuttosto resistente alla pressione del torchio.

La stampa di un mezzotinto o di un bulino è prevalentemente monocromatica, ma è possibile inchiostrare la matrice con più colori ed inserire degli effetti cromatici (es.:chine collee) con vari accorgimenti.

Materiali necessari:

⦁ Matrice in metallo
⦁ Berceaux (o Rocker), raschietto, brunitoio, bulino
⦁ Tarlatana
⦁ Stracci di cotone e Scottex
⦁ Paletta in plastica per inchiostrare
⦁ Inchiostro
⦁ Guanti
⦁ Carta velina o pagine gialle
⦁ Diluenti (VCA, Citronella, Limonene)
⦁ Torchio
⦁ Carta calcografica

Link utili:

Corso di Calcografia Livello 1 a Roma (Acquaforte, puntasecca e modalità di stampa)

Durata: Pacchetto da 10 Lezioni, 3 ore ciascuna

I materiali sono forniti dallo studio.

Si tratta di tecniche di incisione volte a realizzare una matrice metallica adatta alla stampa. La matrice metallica può essere di zinco, rame, ottone o altri metalli sufficientemente duri da sopportare la pressione del torchio durante la stampa di più copie.
L’acquaforte è una tecnica “indiretta” perché i solchi sul metallo vengono prodotti dall’azione di un acido corrosivo.

Gli acidi che utilizziamo sono a basso impatto ambientale.
Per il rame e l’ottone usiamo il percloruro ferrico – Fe3Cl
Per lo zinco usiamo il solfato di rame pentaidrato – CuSO4 (H2O)5

La puntasecca è una tecnica di incisione “diretta” ovvero è la mano dell’incisore che imprime un solco sulla matrice attraverso degli strumenti appuntiti/affilati.
Dunque non servono le vernici per coprire la matrice né gli acidi per le morsure.
A differenza dell’acquaforte, va tenuto presente che il segno della puntasecca è più delicato e degrada (si appiattisce) progredendo con le stampe e sotto la pressione del torchio.

Tendenzialmente la stampa calcografica è monocromatica, ma è possibile inchiostrare la matrice con più colori ed inserire degli effetti cromatici con vari accorgimenti.

Materiali necessari:

⦁ Matrice in metallo
⦁ Acidi (Solfato di Rame o Percloruro Ferrico)
⦁ Vernice coprente per acquaforte + pennello per stenderla
⦁ Vernice blu da ritocco (colofonia in soluzione alcolica + blu di metilene)
⦁ Nastro adesivo
⦁ Torcia con stoppino per affumicare la vernice coprente per l’acquaforte
⦁ Punte per incisione
⦁ Tarlatana
⦁ Stracci di cotone e Scottex
⦁ Paletta in plastica per inchiostrare
⦁ Inchiostro
⦁ Guanti
⦁ Carta velina o pagine gialle
⦁ Altri materiali, all’occorrenza, per ottenere textures desiderate
⦁ Diluenti (VCA, Citronella, Limonene)
⦁ Torchio
⦁ Carta calcografica

Link utili: