Corso di Bookbinding a Roma (Rilegatura Leporello e Asa-No-Ha-Toji)

Durata: Pacchetto da 5 Lezioni, 3 ore ciascuna

I materiali sono forniti dallo studio.

Il bookbinding è la rilegatura di un libro o un taccuino. La tecnica di rilegatura Leporello deriva il suo nome da un personaggio del Don Giovanni di Mozart, il servo Leporello. Da allora si chiama così la rilegatura a “fisarmonica”. Asa-No-Ha-Toji è una tradizionale e antica tecnica giapponese di rilegatura simmetrica.
Al termine del corso ogni partecipante avrà realizzato 2-3 taccuini diversi usando carte pregiate di puro cotone.

Materiali necessari:

⦁ Cartoncino dello spessore di almeno 2 mm
⦁ Cutter e taglierini di precisione
⦁ Piccolo trapano da hobby (tipo Dremel) e punte
⦁ Colla vinilica e pennelli
⦁ Stracci di cotone e Scottex
⦁ Righello in metallo, matita e paletta in osso per piegare la carta
⦁ Guanti
⦁ Carta per foderare libri, carte marmorizzate
⦁ Carta di buona qualità per i fogli interni del taccuino
⦁ Ago e filo
⦁ Scotch carta
⦁ Schemi per la rilegatura
⦁ Forbici

Link utili:

Corso di Calcografia Livello 3 a ROMA (Maniera Nera o Mezzotinto, Bulino base)

Durata: Pacchetto da 10 Lezioni, 3 ore ciascuna

I materiali sono forniti dal laboratorio.

Si tratta di tecniche di incisione “diretta”, dove è la mano dell’incisore che opera direttamente sulla matrice attraverso degli strumenti appuntiti/affilati.
Dunque non servono le vernici per coprire la matrice nè gli acidi per le morsure.
La matrice metallica può essere di zinco, rame, ottone o altri metalli sufficientemente duri da sopportare la pressione del torchio durante la stampa di più copie.

La manieranera o mezzotinto è abbastanza delicata (le barbe sollevate dal berceaux sono sottili) e degrada progredendo con le stampe e sotto la pressione del torchio


Nel Bulino al contrario, le barbe devono essere rimosse, dunque la matrice che si ottiene è piuttosto resistente alla pressione del torchio.

La stampa di un mezzotinto o di un bulino è prevalentemente monocromatica, ma è possibile inchiostrare la matrice con più colori ed inserire degli effetti cromatici (es.:chine collee) con vari accorgimenti.

Materiali necessari:

⦁ Matrice in metallo
⦁ Berceaux (o Rocker), raschietto, brunitoio, bulino
⦁ Tarlatana
⦁ Stracci di cotone e Scottex
⦁ Paletta in plastica per inchiostrare
⦁ Inchiostro
⦁ Guanti
⦁ Carta velina o pagine gialle
⦁ Diluenti (VCA, Citronella, Limonene)
⦁ Torchio
⦁ Carta calcografica

Link utili:

Corso di Calcografia Livello 1 a Roma (Acquaforte, puntasecca e modalità di stampa)

Durata: Pacchetto da 10 Lezioni, 3 ore ciascuna

I materiali sono forniti dallo studio.

Si tratta di tecniche di incisione volte a realizzare una matrice metallica adatta alla stampa. La matrice metallica può essere di zinco, rame, ottone o altri metalli sufficientemente duri da sopportare la pressione del torchio durante la stampa di più copie.
L’acquaforte è una tecnica “indiretta” perché i solchi sul metallo vengono prodotti dall’azione di un acido corrosivo.

Gli acidi che utilizziamo sono a basso impatto ambientale.
Per il rame e l’ottone usiamo il percloruro ferrico – Fe3Cl
Per lo zinco usiamo il solfato di rame pentaidrato – CuSO4 (H2O)5

La puntasecca è una tecnica di incisione “diretta” ovvero è la mano dell’incisore che imprime un solco sulla matrice attraverso degli strumenti appuntiti/affilati.
Dunque non servono le vernici per coprire la matrice né gli acidi per le morsure.
A differenza dell’acquaforte, va tenuto presente che il segno della puntasecca è più delicato e degrada (si appiattisce) progredendo con le stampe e sotto la pressione del torchio.

Tendenzialmente la stampa calcografica è monocromatica, ma è possibile inchiostrare la matrice con più colori ed inserire degli effetti cromatici con vari accorgimenti.

Materiali necessari:

⦁ Matrice in metallo
⦁ Acidi (Solfato di Rame o Percloruro Ferrico)
⦁ Vernice coprente per acquaforte + pennello per stenderla
⦁ Vernice blu da ritocco (colofonia in soluzione alcolica + blu di metilene)
⦁ Nastro adesivo
⦁ Torcia con stoppino per affumicare la vernice coprente per l’acquaforte
⦁ Punte per incisione
⦁ Tarlatana
⦁ Stracci di cotone e Scottex
⦁ Paletta in plastica per inchiostrare
⦁ Inchiostro
⦁ Guanti
⦁ Carta velina o pagine gialle
⦁ Altri materiali, all’occorrenza, per ottenere textures desiderate
⦁ Diluenti (VCA, Citronella, Limonene)
⦁ Torchio
⦁ Carta calcografica

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Corso di Linoleografia – Xilografia a Roma

Durata: Pacchetto da 5 Lezioni, 3 ore ciascuna.

I materiali sono forniti dallo studio.

Queste tecniche non prevedono l’uso di acidi, ma le matrici vengono ottenute grazie all’uso di sgorbie e bulini, che hanno il compito di scavare la superficie lasciando intatte soltato le zone che vanno inchiostrate. Infatti sono queste ultime che si inchiostrano utilizzando i rulli e che producono la stampa de i “rilievi”.

I legni degli alberi da frutto sono particolarmente resistenti ed adatti alla costruzione delle matrici di stampa. Va precisato che nel caso della xilografia, esistono matrici di legno “di filo” o “di testa”, a seconda dell’orientamento delle fibre del legno.

La xilografia è forse la tecnica di stampa più antica, essa risale alla metà XVII secolo-metà XIX secolo.
L’inchiostro può essere di un solo colore o più. L’applicazione dell’inchiostro può essere fatta con un rullo o a pupee (con il dito).

Materiali necessari:

⦁ Matrice in legno o linoleoum
⦁ Stracci e Scottex
⦁ Rullo per inchiostro
⦁ Inchiostro
⦁ Guanti
⦁ Carta velina o pagine gialle
⦁ Sgorbie e Bulini per il legno
⦁ Pietra Arkansas e carta vetrata fine per affilare
⦁ Cutter o taglierini di varia dimensione
⦁ Diluenti
⦁ Torchio
⦁ Carta

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